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-Mamma,posso vedere gli Elfi?
-Certo che puoi vederli,cara, quando vuoi...basta che ti inoltri nei boschi...
-Ma...io ci sono stata nei boschi, e non li ho mai visti!
-E allora ascoltami...entra nei boschi con la fantasia, e non dimenticarti il rispetto...Cancella dal tuo cuore la cattiveria, l'arroganza e la supponenza...e non solo potrai vederli, ma anche ascoltarli!
              

Leggende sul Gufo

gufo sapiente«Ho la stessa età dell'antica quercia le cui radici si estendono apertamente laggiù nel muschio; molte razze sono passate prima di me, e ancora sono il gufo solitario di Srona» (versi tratti dalla raccolta "Gaelic Bards from 1411 to 1715" di Maclean Sinclair). L’idea che un gufo abbia molti secoli di età non la troviamo solo in Scozia ma è comune a molte culture. Nei racconti di Re Artù, infatti, troviamo scritto che Gwrhyr parla al gufo dicendogli: «Siamo i messaggeri di Re Artù. Siamo venuti da te perché sappiamo che non c’è nessuno più anziano». La realtà, invece, è ben diversa. Per raggiungere un solo secolo è necessario sommare l’età di minimo 4 gufi, a seconda della specie considerata. Il gufo comune è un rapace notturno molto elusivo: difficilmente si riesce a vederlo prima del tramonto e, di norma, solo al buio più completo inizia la sua attività di caccia che lo porta a perlustrare i campi alla ricerca di uccelli e micromammiferi. Simbolo di saggezza per molti popoli, il gufo nella tradizione britannica è uno dei cinque animali totemici centrali ed è considerato un animale sacro. Fu a causa del tentativo della Chiesa di strappare le genti alle loro credenze tradizionali e pagane che i simboli sacri furono denigrati ed il gufo venne gradualmente trasformato in portatore di cattivi presagi. Durante il periodo medievale il gufo si credeva avesse dei poteri oscuri. Si pensava che i gufi fossero demoni sotto forma di animali che accompagnavano le streghe nella notte di Halloween al Sabba. E proprio a causa di queste fantasiose e lugubri leggende, molte parti del corpo di questi volatili furono utilizzate nella farmacopea popolare come efficaci medicamenti contro le patologie più strane e disparate. Ad esempio, la carne di gufo era ritenuta un potente afrodisiaco e il brodo di allocco era l’ingrediente principale delle pozioni delle streghe. Purtroppo queste credenze irrazionali hanno spesso determinato feroci persecuzioni contro questi uccelli (si pensi alla macabra usanza di inchiodare civette o barbagianni sulla porta di casa per tener lontano il malocchio). Non tutte le popolazioni pensavano al gufo come a portatore di sventura: i Greci ad esempio lo veneravano come uccello sacro che accompagnava la dea della saggezza Atena; diversi popoli, come gli indiani, credono che, dopo la morte, l’anima dei propri cari si congiunga ad un gufo, e un antico proverbio del Sussex dice «Quando i gufi urlano di notte, aspettati un bel mattino».

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