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-Mamma,posso vedere gli Elfi?
-Certo che puoi vederli,cara, quando vuoi...basta che ti inoltri nei boschi...
-Ma...io ci sono stata nei boschi, e non li ho mai visti!
-E allora ascoltami...entra nei boschi con la fantasia, e non dimenticarti il rispetto...Cancella dal tuo cuore la cattiveria, l'arroganza e la supponenza...e non solo potrai vederli, ma anche ascoltarli!
              

La festa di Imbolc

imbolcImbolc, che per tradizione si celebra il 31 gennaio,l'1 e il 2 febbraio, è una fra le quattro festività principali dei Celti e celebra ritualmente l’arrivo della primavera. La scelta del freddo e ghiacciato febbraio come inizio della primavera si spiega con le concezioni spirituali più profonde degli antichi Celti, per i quali ogni cosa iniziava nell’oscurità e veniva generata nei luoghi più intimi e nascosti, nel ventre profondo della Dèa. Lo spirito vitale della primavera si accende infatti in segreto,proprio mentre l’inverno, con il suo manto di freddo e di neve, ancora copre ogni cosa. La coltre di neve funge quasi da coperta e protegge i semi, che pian piano iniziano a nascere nel grembo di Madre Terra. Cosi' anche nello spirito umano germoglia la corrente vitale e ci si prepara ad accogliere il risveglio della natura. Imbolc è detta anche"festa del latte",poiché la celebrazione coincide con il primo fiorire del latte nelle mammelle delle pecore, circa un mese prima della stagione della nascita degli agnelli.E difatti il nome Imbolc si fa derivare da "m(b)lig" (latte) e significa pressapoco "lattazione". Questo sottile segnale di ritorno della fertilità era il primo di una serie di eventi che annunciavano il rifiorire della vita sulla terra e, per la tribù, segnava l’urgenza di cominciare un nuovo ciclo di attività. Questa è la festa più intima e raccolta dell’intero anno sacro: raccolti intorno al fuoco caldo e crepitante, i Celti ascoltavano le storie del proprio clan, rendevano omaggio alla Dèa e si preparavano al risveglio del mondo. La Festività era di"lustrazione"(purificazione) ed era dedicata a Brigit, Dèa suprema il cui nome significa"Altissima". Nel corso dei secoli, le tradizioni pagana e cristiana si sono completamente fuse, trasformando la dea in una santa del calendario cristiano,Santa Brigida.Nella sua rappresentazione cristiana,la Dèa è rappresentata con un fuoco perpetuo che brucia in suo onore. Questo fuoco è dispensatore di vita e dona ispirazione e Potere poetico. Brigit ispira i bardi ma è anche patrona della fucina e presiede alla fabbricazione delle armi. Il suo fuoco sacro suggella il legame fertile tra la terra e il sole. Da qui' l'usanza di accendere candele e fuochi a Imbolc,la cui luce era anche un incoraggiamento magico rivolto al sole e simbolo del ritorno a una luce più abbondante e bella.

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